Per chi vuole approfittare delle vacanze per costruire, da solo o in collaborazione con gli amici, una inedita foto-guida con geolocalizzazione, è arrivata una nuova App. Si chiama My Appy Places (con un gioco di parole tra App e Happy) ed è disponibile per ora solo per smartphone Android scaricabile gratuitamente dalla piattaforma Google.
Si tratta di un’App che mette insieme testo, e-mail e fotografie scattate con lo smartphone per una serie di utilità aperte alla fantasia del suo utilizzatore: rivedere posti segreti, speciali, emozionanti; condividere un luogo d’incontro; creare sul cellulare una gallery di immagini di luoghi, cose e persone corredate di appunti sempre disponibili e archiviati automaticamente in base alla data dello scatto. La gallery dell’App sul cellulare dell’utente lo aiuterà a ritrovare questi posti ogni volta che vorrà, anche a distanza di anni.
Integrata nel navigatore degli smartphone, l’App avvertirà, con un pop-up e un segnale acustico, che ci si sta avvicinando al luogo della foto. Ogni immagine, infatti, al momento dello scatto, è corredata delle indicazioni della longitudine e latitudine del luogo, con un’approssimazione di 10-15 metri.
Proviamo a immaginare che cosa ci si può fare con questa App. In un luogo di vacanza hai scoperto un ristorantino fantastico con un piatto delizioso che vuoi assolutamente riassaggiare o proporre ai tuoi amici? Fotografa il piatto, correda la foto con tutte le informazioni che ritieni utili, spediscila a chi vuoi e contemporaneamente mandala a un tuo indirizzo di posta dal quale, al ritorno, attingerai per costruire un sito, un ebook, una tua guida gastronomica geolocalizzata.
La stessa cosa puoi fare per luoghi di svago, monumenti, percorsi di trekking o itinerari per bikers. Raccolte ragionate di foto geolocalizzate a cui attingere per progetti creativi o iniziative social, grazie a un’App già disponibile per quattro ceppi linguistici: inglese, francese, portoghese e naturalmente italiano.
“Abbiamo intenzione – spiega il prof. Cesare Protettì, dell’Università Lumsa, coordinatore del progetto My Appy Places – di proporre l’App a chi, in Italia e all’estero, ha idee creative con una forte valenza culturale. Ci interessano, per esempio, progetti come FeedBooks e Cityteller, l’app che vuole raccontare le città attraverso le pagine dei libri e con la quale la nostra My Appy places potrebbe utilmente integrarsi”.
FeedBooks ha mappato “Parigi, senza passare dal via”, scritto da Francesco Furlani, una delle anime di Nazione Indiana, ed edito da Laterza nella collana “Contromano”. Qui c’è già un’idea di geolocalizzazione, fatta con una Google Map di Parigi punteggiata da una sessantina di luoghi chiave del libro: ognuno con una citazione dal romanzo.
Il progetto Cityteller è invece nato da un’idea di Fabrizio Parodi, che prima di partire per un viaggio a New York, stufo delle classiche guide turistiche, utili ma impersonali, si era messo alla ricerca di guide alternative, da visualizzare attraverso il suo smartphone, senza trovarne nessuna che potesse soddisfare la sua voglia e curiosità di sentire la città raccontata da qualcuno e di viverla attraverso le persone che l’hanno visitata, vissuta e rivelata.
Da qui è nata l’idea di una guida che si auto-costruisse grazie alla partecipazione degli utenti, e che raccontasse qualcos’altro rispetto alle tipiche descrizioni dei luoghi. La sua passione per i libri e la curiosità per il territorio gli ha fatto maturare il progetto finale; un’app che raccontasse le città attraverso le citazioni dei libri condivisi dagli utenti. Al momento non solo è possibile inviare le segnalazioni tramite e-mail, ma anche attraverso Facebook.
Il progetto iniziale è stato sostenuto dall’Università degli Studi di Bergamo nel corso del Laboratorio Digital Storytelling e Social Networks (responsabili didattici Francesca Pasquali e Carlo Simone) e dall’iniziativa Iconemi 2013 curata da Maria Claudia Peretti, grazie ai quali è stata sviluppata una prima versione.
“E’ sicuramente un modo – osserva il prof. Protettì – per rendere più semplice e diretto il contatto con i Citytellers. E My Appy Places può essere uno strumento di ulteriore semplificazione e velocizzazione del processo di costruzione di questi racconti multimediali delle città attraverso lo strumento delle foto geolocalizzate scattate dagli utenti e corredate dalle citazioni letterarie”.
Sara Aquilani