«È difficile vedere la finitezza dello spazio, delle risorse materiali, delle risorse energetiche, e il non vederla è pericoloso; è ancora più difficile vedere la finitezza non degli oggetti bensì delle loro caratteristiche: e il non vederla è forse ancora più pericoloso, e disadattivo. Almeno nella situazione di oggi, anche se forse aveva un significato adattivo in passato.» Laura Conti (l’Unità – 15 giugno 1986).
Parole che appassionano come il libro “La via di Laura Conti: Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia” (@2021 Società per l’enciclopedia delle donne), di Valeria Fieramonte, giornalista scientifica attenta ai problemi del nostro pianeta. Un’epopea che intreccia la vita di una donna eccezionale, Laura Conti, fondatrice di Lega Ambiente, alla storia italiana nell’ultima metà del secolo scorso.
Chi è Laura Conti? Una dottoressa, partigiana, attivista politica nel PCI e attenta studiosa delle regole alla base della vita. Suoi sono i primi libri dedicati all’ecologia, manuali semplici, anche per le scuole, che stupiscono per l’attualità di pensiero e di pratiche.
Parlo con l’autrice di questo libro che è formato da ben 333 pagine, non poche nell’epoca dei testi brevi e della distrazione, ma pagina dopo pagina il lettore viene introdotto in affascinanti ambienti dove la vita è al primo posto. Nessuna tecnologica, molta biologia.
“La densità del pensiero di Laura Conti è quasi esplosiva potevo scrivere 600 pagine, decisamente troppe – afferma Valeria Fieramonte – racconto l’essenzialità di questa donna che ho conosciuto quando ero sedicenne. Un genio dell’ecologia, non riconosciuto nemmeno da se stessa, infatti si definiva una divulgatrice”.
Ed effettivamente una divulgatrice lo è senz’altro, perché riesce a spiegare le drammaticità legate, ad esempio, al cambiamento climatico o ai raccolti intensivi in modo esaustivo e chiaro. Non è fanatica, infatti non sostiene il referendum sull’abolizione della caccia, convinta che l’ecosistema può assorbire pratiche controllate che fanno parte della circolarità insita nella vita del nostro pianeta.
“Nel corso degli anni Laura Conti viene dimenticata, anche sul web non si trova molto di lei – precisa Valeria Fieramonte – eppure da partigiana è stata arrestata, si è iscritta a medicina in un’epoca in cui alle donne era concesso poco. Ho scritto questa biografia perché ho un debito verso di lei e non ritengo giusta la damnazio memoria cui è stata condannata. Era amatissima non si poteva non essere attratti da lei, dal suo pensiero d’avanguardia.”
Le sue prime riflessioni ufficiali sulla biodiversità, come varietà delle forme di vita animali e vegetali da preservare, datano 1980. La biologia era la scienza preferita da Laura Conti che era contro il vecchio adagio “crescete e moltiplicatevi” come precisa nel libro Valeria Fieramonte: “era perfettamente logico in una società di pastori e contadini che contava pochi milioni di abitanti, era nella modernità dannoso e incompatibile con le risorse del pianeta”.
Nel suo pensiero si trovano i temi legati alla biodiversità di estrema attualità oggi, ma che allora non erano ancora all’orizzonte (parliamo del 1977).
Valeria Fieramonte ha scelto di ricordare Laura Conti perché la società non può ignorare donne che hanno anticipato la storia trattando temi che oggi sono inclusi in tutte le agende politiche delle nazioni del mondo e che fanno parte dei 17 obiettivi dell’Onu per salvare il pianeta.
“Laura è una personalità che travalica i secoli, correva parallela agli altri. L’ho incontrata in una fumosa riunione del PCI dove mi annoiavo, ma la sua relazione ha riacceso il mio interesse per i dati scientifici che riportava e tanto altro. Da allora l’ho sempre seguita ed oggi voglio farla conoscere anche alle nuove generazioni. Infondo il mio libro su Laura Conti si giustifica in se perché la sua è una visione molto ampia: ti parla di tutto e in modo comprensibile, ancora adesso le stesse tematiche, meglio di lei, nessuno le ha spiegate, eppure ho letto centinaia di libri sull’ecologia….. – conclude Valeria Fieramonte -. In questo mio libro ho sintetizzato il suo pensiero, sono riuscita a cucire insieme l’essenziale soprattutto per le tematiche ecologiche e l’ho riproposta all’attenzione del mondo”.
Un mondo che non la ricorda come testimonia il libro sul quarantennale di Lega Ambiente in cui lei non viene citata eppure è lei che l’ha creata.
Questo libro lo consiglio perché è il racconto del presente visto dal passato in un certo senso riporta alla nostra Nostalgia di Futuro ed è anche di attualità in quanto fa comprendere ancora una volta che Donna è Innovazione. Il pensiero e le analisi di Laura Conti sono un esempio di innovazione inascoltata perché troppo d’avanguardia per il suo tempo.