#disinformazione #democrazia #elezioni, il seminario organizzato da TuttiMedia, in collaborazione con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia ha raccolto molte opinioni che vale la pena ascoltare. In questa pagina Saverio Vero (Rai Pubblicità).
L’informazione pubblicitaria ha tanti parallelismi rispetto all’informazione giornalistica ma, anche, originalità.
La prima funzione della comunicazione pubblicitaria è informare per rendere le decisioni del consumatore consapevoli. La seconda è quella di persuadere, convincere il consumatore a provare, sperimentare un prodotto, ma anche a ricordare una marca, fidelizzandolo.
La comunicazione pubblicitaria, dunque, necessita di strategie e tecniche specifiche per incidere sul consumatore a livello visivo, psicologico, emotivo, linguistico, per lo scopo si impiegano testimonial ovvero celebrità che testimoniano a favore di determinati prodotti. L’equilibrio tra informazione e persuasione dipende dalla tipologia di comunicazione, dalla strategia, dal prodotto.
Mi preme precisare che la persuasione è un elemento di rischio, ma non si traduce necessariamente in manipolazione.
La Scuola sociologica di Francoforte afferma che la comunicazione pubblicitaria è di per sé manipolatoria, perché c’è un interesse commerciale dietro. L’approccio consumistico durante il boom economico definiva la pubblicità come uno strumento che non porta la felicità. Oggi siamo distanti da questa posizione, anzi i consumi producono benessere.
La comunicazione pubblicitaria può diventare manipolazione, certo, ma solo quando la descrizione del prodotto non è accurata, informa in maniera falsa, spinge all’acquisto di prodotti che non soddisfano bisogni reali dell’acquirente.
L’arrivo dell’IA complica, da una parte porta grandi benefici alla comunicazione pubblicitaria, perché la rende efficace, personalizzata, ma dall’altro implica rischi di inganno e manipolazione. In più presenta problema relativi alla privacy per l’utilizzo di grande quantità di dati personali dell’acquirente. Non abbiamo soluzioni al momento, il tema è aperto. Lavoriamo a codici di condotta su più livelli: Europa, governi, organismi di autocontrollo, organizzazioni di categoria, imprese ed anche singoli cittadini.