La terza rivoluzione industriale è stata intesa solo come un’accelerazione non come una reale mutazione, anche se Biagi aveva già capito tutto. Maurizio Sacconi (Presidente della Commissione Lavoro del Senato), intervistato da Media Duemila nel 2017, analizza l’oggi alla FIEG in occasione della presentazione del suo libro “Teoria e pratica delle relazioni adattive di prossimità”, edito dal Gruppo 24 Ore. A confrontarsi con l’Autore in uno stimolante dibattito – moderato dal Vicedirettore de Il Sole 24 Ore Alberto Orioli – sul futuro della contrattazione collettiva e delle relazioni sindacali, Fabrizio Carotti, Direttore Generale FIEG, Vito Antonio Vitale, Segretario Generale FISTel-CISL, Salvo Ugliarolo, Segretario Generale UILCOM-UIL e Gianluca Carrega, intervenuto per la SLC-CGIL in luogo del Segretario Generale, Fabrizio Solari.
Per Fabrizio Carotti (FIEG è stata anche l’opportunità di parlare di riorganizzazione del lavoro e di qualità che in tutte le professioni determina il successo del prodotto. Purtroppo la lentezza dei processi (e non solo quelli dei tribunali) in Italia ha conseguenze e nessuno ne è mai abbastanza cosciente. Certo è che in queste ore si è parlato poco di innovazione legata alla formazione come ha sottolineato il vicedirettore del Sole24 Ore che, con coraggio ha sottolineato che la formazione oggi è quasi più importante del salario.
Carotti (FIEG) conclude la giornata di riflessione ponendo l’accento sull’importanza di condividere un percorso iniziato da tempo “quando tutte le associazioni della filiera pur mantenendo le specificità hanno deciso di condividere le regole di base”.
Nel corso della presentazione i relatori si sono confrontati sui temi della contrattazione collettiva, in particolare sui rapporti fra contratto collettivo nazionale, contratto decentrato e contrattazione di prossimità, quest’ultima prevista dall’art. 8 del D.L. 138/2011, di cui proprio Maurizio Sacconi fu artefice in qualità di Ministro del Lavoro.
Il confronto è stato tanto più utile in quanto avvenuto a poca distanza dal rinnovo del contratto collettivo per i lavoratori poligrafici, che ha previsto, fra le altre cose, la futura convergenza in un contenitore contrattuale di filiera più ampio.
Proprio tale finalità rende necessaria una riflessione sulla architettura contrattuale che le Parti vorranno definire, e che dovrà comprendere nella “cassetta degli attrezzi” tutte le potenzialità che il nostro sistema di relazioni industriali e la legge consentono di assegnare alla contrattazione decentrata e di prossimità.
I presenti hanno concordato sulla necessità di ripensare alla struttura della futura contrattazione collettiva, da svilupparsi il più possibile su livelli di prossimità territoriale e aziendale, ben consapevoli che tale processo richiederà un cambio di mentalità e di approccio alle relazioni industriali del settore.