Roberto Viola, l’uomo con le chiavi del futuro tecnologico dell’Europa, orgogliosamente italiano dirige i grandi progetti UE con ricadute determinanti per il futuro dell’economia del vecchio continente. Lo incontro a Bruxelles, qualche giorno prima dell’apertura del Mobile World Congress di Barcellona dove gli schermi pieghevoli la fanno da padrone, ma le innovazioni reali sono altre.
Il 5G, l’internet delle cose cambierà il mondo in cui nel 2018 si sono raggiunti 5.1 bilioni di persone con una sim: e cioè il 67% della popolazione. Lo studio GSMA (associazione mondiale degli operatori mobili) presentato al Mobile World Congress di Barcellona riporta che il 5G rappresenterà il 15% delle connessioni mobili globali entro il 2025.
Quest’anno la connettività è protagonista dell’appuntamento annuale dedicato alle comunicazioni mobili lo standard 5G sta già rivoluzionando il mondo produttivo (vedi Media Duemila Industria 4.0 e Digital Transformation) e il business non solo delle aziende Telecom.
Il 2019 è l’anno dell’accelerazione e nello studio GSMA si legge che 16 nuovi macro-mercati mondiali si aprono alle reti 5G commerciali dopo la Corea del Sud e Stati Uniti. Sono pari a 160 miliardi di dollari gli investimenti degli operatori mobili di tutto il mondo nonostante concorrenza e regulation.
“Il prossimo internet per la maggior parte degli utenti – sorride Viola – sarà un telefono nuovo. In realtà quello di cui si parla come etichetta 5g è la fusione fra l’ uso dei dati, la connettività e la capacità di elaborazione dei dati. Grazie all’ European Open Science Cloud le comunità scientifiche possono avere accesso gratuito ad tutto una serie di servizi connessi all’uso dei dati”.
Aggregare è un ‘altra parola chiave perché in questo modo anche le università di provincia possono avere accesso a tutta una serie di servizi. Parlando con Roberto Viola il tempo si dilata e ti sembra di essere già nel 2040 quando con il telefonino forniremo al medico di famiglia il nostro genoma. Allora basterà un click per avere la cura giusta. Pratiche fondate sulla raccolta e l’analisi dei dati. In questo contesto il 5G è il punto di non ritorno.
“Avremo diverse nuvole, sistemi di raccolta e catalogazione die dati – precisa Viola -. Due i progetti legati al mondo della salute uno riguarda la genomica e l’altro un database aperto di immagini mediche. Oggi esiste un paradosso: i grandi ospedali italiani hanno una marea d’immagini ma nessuno li può utilizzare. L’obiettivo è averle a disposizione e metterle insieme per permettere agli algoritmi di essere sempre più precisi. Una svolta nella lotta alle malattie”.
Parliamo di Alexa, Echo di Amazon spioni nelle nostre case? “Non proprio – dice Viola – perché sono autorizzati. Chi vuole usufruirne li deve comprare e autorizzare al trattamento dati. Il regolamento europeo (GDPR) pone limiti precisi a questi sistemi”.
Questi Sistemi sono in grado di anticipare le necessità degli utenti sempre di più tanto che oggi si parla sempre più spesso di digital twin, il nostro doppio o gemello digitale che può addirittura sopravvivere a noi stessi. Anche in questo caso Viola parla di funzione utile alla vita dell’uomo nell’ambito della sperimentazione dei farmaci: “Il digital twin permetterà la medicina personalizzata – dice – e probabilmente anche la sperimentazioni di farmaci in nuovi contesti digitali e non più sull’essere umano”.
La sua direzione lavora sull’identità digitale: “E’ fondamentale essere riconosciuti come persone – spiega – quindi l’identità in rete non può essere legata solo a particolari ecosistema pensiamo a Facebook, Google, ma deve essere universalmente riconosciuta a prescindere dall’ecosistema. Questo permette di utilizzare il sistema dell’identità digitale per l’e-government in maniera più ampia”.
Gli argomenti che ci appassionano e ci accomunano sono sempre più evidenti soprattutto quando iniziamo a parlare di etica, intelligenza artificiale e neuroscienza. Quest’ultimo argomento ci vedrà insieme a Roma, dove porteremo i maggiori esperti del Human Brain Project che impegna UE, Giappone e Usa.
Per i direttore generale di DG Connect la prossima generazione di Internet significa una rete capace di adattarsi alle persone e non il contrario.

 

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.