La città di Yiwu nella Cina orientale inizierà un programma pilota che consente ai residenti di verificare se il loro partner ha una storia di abusi domestici prima di sposarsi.

L’avviso si trova sul sito web del governo Yiwu: il  1 ° luglio  sarà disponibile un database per ricercare trasgressori provenienti da tutto il paese. Nell’elenco si troveranno colore che hanno subito ordini restrittivi o  sono stati condannati a detenzione per violenza domestica dal 2017.

“In molti casi,  la violenza domestica emerge solo dopo il matrimonio. Creando un database di inchiesta, i partner possono sapere in anticipo e valutare se sposarsi “, ha detto al giornale Zhou Danying, la vicepresidente della Federazione femminile Yiwu, uno degli organi governativi coinvolti nel programma.

Il database è il primo del suo genere in Cina, secondo la Federazione delle donne cinesi. I funzionari hanno assicurato al pubblico che  la privacy è salva. Coloro che utilizzano il database devono fornire il proprio ID e l’ID della persona che intendono sposare ed anche la domanda di matrimonio già depositata all’ufficio del registro dei matrimonio ed in più devono firmare un accordo di riservatezza.

Coloro che diffondono o utilizzano le informazioni nella banca dati per scopi diversi dalle proprie decisioni matrimoniali “avranno conseguenze legali”. Gli utenti possono effettuare ricerche nel database solo due volte l’anno, per esaminare i record di un massimo di due persone.

La scelta cinese arriva per l’aumento della violenza domestica  registrato durante i blocchi e le quarantene  durante l’epidemia di Covid-19.  L’iniziativa è all’avanguardia, come si legge su The Guardian, ma in Cina , come in molte altre parti del mondo, gli abusi domestici non vengono denunciati o  vengono spesso respinti dai tribunali.

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.