Indossare un visore ed entrare in un nuovo mondo: negli ultimi mesi è corsa alla realtà virtuale e colossi come Htc ed Apple sono al lavoro per offrire esperienze sempre più coinvolgenti. Addirittura c’è chi sta operando per includere gli odori in questi visori. Ma facciamo un passo indietro. Cos’è la realtà virtuale?

Parliamo di una realtà simulata, ovvero un ambiente in 3 dimensioni realizzato al computer che può essere esplorato e in cui si può interagire attraverso determinati dispositivi come auricolari, guanti e visori, appunto. I visori proiettano le immagini permettendo a chi li indossa di entrare negli scenari più disparati.

Com’è facile intuire, la realtà virtuale è molto utilizzata nel campo dei videogame, ma non solo. E qui bisogna sottolineare un altro aspetto: la realtà virtuale è differente dalla realtà aumentata che potenzia invece le nostre percezioni con dei contenuti digitali (per capirci, è quello che accade con il popolare gioco per smartphone Pokémon Go, che ci permette di catturare mostriciattoli nel mondo reale attraverso la fotocamera del cellulare).

La realtà virtuale isola l’utente dall’ambiente esterno facendolo entrare in una sorta di realtà parallela. È per questo che, oltre ai videogame, la realtà virtuale è applicata anche al cinema, alla medicina, al turismo, alla medicina e così via. Indossando un visore è possibile ad esempio fare un tour della Casa Bianca negli Stati Uniti oppure nuotare sulla barriera corallina oppure ancora pilotare un caccia militare.

Negli ultimi giorni Htc ha annunciato la messa in commercio del suo nuovo visore, l’Htc Vive Focus. Una delle principali novità è il fatto che si tratta di un dispositivo standalone, ovvero che funziona da solo, senza bisogno di connetterlo a smartphone o pc. “In passato, gli standalone hanno avuto sempre un risultato mediocre, – ha spiegato Alvin Wang Graylin, Htc Vive China President nel corso della Vive Developer Conference a Pechino – con pochi contenuti disponibili e i movimenti sono limitati e non c’è molta differenza con un cartone. Adesso si può fare praticamente quasi tutto quello che si fa con una macchina high-end”. Il device sarà dotato di 6DoF, ovvero di 6 gradi di libertà, consentendo all’utente di muoversi liberamente nello spazio virtuale, e di tracking mondiale. Insomma senza base esterna o sensori si potrà utilizzarlo ovunque e in qualsiasi momento.

Come di consueto per i prodotti della Mela, ancora molti segreti orbitano attorno al lancio del visore di Apple, che potrebbe essere presentato nel 2019 o nel 2020. Stando alle ultime indiscrezioni l’obiettivo è quello di avere uno schermo indipendente e chipset integrati. Il visore Apple dovrebbe avere a disposizione un sistema operativo dedicato chiamato rOS, con comandi vocali e touch da effettuare con i movimenti della testa.

Va bene entrare in una nuova realtà, ma come potremo sentire gli odori? A parlarne è stato negli ultimi tempi Benji Li del Virtual Human Interaction Lab dell’Università di Stanford. “E se un giorno fossimo in grado di mostrarvi in Vr una bistecca, con l’odore e il sapore che ha, e voi la tagliaste sentendone la morbidezza e gustandone ogni morso?”. Il ricercatore ha affermato che in questo senso, è proprio il caso di dirlo, si stanno facendo numerosi passi in avanti. Un primo tentativo è stato effettuato con FeelReal, un accessorio per visori dotato di cartucce che esprimono odori diversi: dalla giungla all’oceano, dalla polvere ai fiori.

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Francesco Ferrigno
Giornalista, esperto di comunicazione, copywriter. Laureato in Scienze della Comunicazione e successivamente specializzato in digital journalism e content marketing. Collabora con diversi quotidiani, portali web e agenzie di comunicazione, tra cui Media 2000, Antimafia 2000, iGv Network, Il Mattino.