Ecco la lettera aperta di Paolo Lutteri del 14 settembre 2022:Votare con coscienza
Caro Massimo, amico mio,
dove ci portano le nostre chiacchierate? Allarghiamo la conoscenza, miglioriamo la comprensione, fatichiamo a trovare binari utili. Ci ficchiamo nelle cose, cerchiamo di percepire i rumors del futuro, tacitiamo il cicaleggio. Abbiamo a cuore la causa comune.
Tra poco si voterà in fretta, in un giorno, neanche il tempo di una rotazione terrestre completa. C’è chi ha già scelto, cosciente di sé. Il senno è ispirato dall’educazione, dalla cultura, dall’esperienza, dalla ragione e dalle emozioni. Ma la coscienza di sé nel mondo moderno non basta più, è solo una difesa egoistica, fragile, provvisoria. Ci vuole, per tutti, una coscienza del mondo, un’esperienza larga degli esseri, degli eventi e delle cose. Una navigazione difficile, tortuosa, intrigata, spesso ricca di slalom. Non è sufficiente conoscere la storia delle persone, i motti della réclame politica, occorre studiare la storia del sistema, e la situazione sociale reale. Me l’hai insegnato tu.
Ci sono persone di potere deboli, circondate da consiglieri intriganti, da consorterie di faccendieri. E non bastano le persone più o meno dotte ma leali, coerenti al loro desk di lavoro. Bisogna stare attenti perché il mondo è squilibrato e i pesi marginali spesso gravano più di una ragione generale. Perciò un governo è difficile. I punti di vista sono molteplici e divergenti. Molte opportunità sono buone. Il consenso è un fenomeno di marketing. La comunicazione dei media e dei social esaspera le possibilità. Tuttavia non si può ridurre il ventaglio dei percorsi, ma si possono cogliere le priorità e le convenienze comuni e distendere nel tempo le azioni utili. Ma tu queste cose le sai.
Agire con coscienza: strada lunga e tormentata. Condividendo un po’ di scienza, possiamo andare avanti. Speriamo che la natura, che abbiamo rovinato su questo pianeta, e la smania di potere, che è stata coltivata intenzionalmente, ce ne lascino il tempo. Maghi e fate: andate a dormire.
Gira e rigira, voterò guardando la luna, non il dito.
Un abbraccio
Paolo