Nel mondo si sono affermati diversi modelli di sviluppo del Wi-Fi e in alcuni Paesi esistono reti molto estese con milioni di nodi. In un contesto così articolato, un punto cruciale consiste nel garantire, e anzi migliorare, la qualità dell’esperienza degli utenti, ad esempio attraverso l’uso efficiente dello spettro e delle nuove tecnologie che prevedono l’uso congiunto di diversi standard.
In uno studio promosso dal professor Francesco Vatalaro (Ordinario di Telecomunicazioni presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “Tor Vergata”), di prossima pubblicazione proprio su Media Duemila – sia nella rivista cartacea (in due sezioni) che sul sito della storica rivista di cultura digitale – viene presentata una panoramica molto ampia sullo stato attuale del Wi-Fi e sulle sue prospettive future, tenendo conto dei nuovi paradigmi e dell’esperienza già avanzata di altri Paesi nei quali si riscontrano contesti molto diversi di sviluppo delle reti fisse. È, infatti, noto che un modello di sviluppo adeguato deve partire dallo stimolo della domanda, a cominciare dall’incentivo alla crescita del digitale nella pubblica amministrazione e dalla promozione culturale che aiuti i cittadini a capire il valore aggiunto che il digitale può offrire alla Società e all’Economia a tutti i livelli. Così facendo, come avviene nei Paesi più avanzati del nostro, il Wi-Fi trova terreno per una facile e rapida espansione: mai il viceversa.

Marco Vari

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Marco Vari
ricercatore all’Università di Tor Vergata dove insegna Reti fisse di telecomunicazione e reti mobili multimediali