Questo nuovo studio su “Women in Digital Age” riporta che il divario tra la partecipazione degli uomini e quella delle donne nel settore digitale dall’istruzione, alla carriera e all’imprenditorialità è ancora alto. Nello studio vengono identificati i fattori chiave e le tendenze che determinano la partecipazione delle donne nel mondo dell’ICT. Alcuni dati: il 57% dei diplomati dell’istruzione terziaria nell’UE è donna, ma solo il 24,9% si laurea. Le donne costituiscono il 13% dei laureati nei settori correlati all’ICT. Queste cifre indicano che la partecipazione delle donne all’ICT e al settore digitale non sta migliorando in modo significativo rispetto al passato. Le tendenze dei dati e l’analisi qualitativa suggeriscono che la disuguaglianza di genere nella sfera digitale è essenzialmente il risultato della persistenza di forti pregiudizi inconsci sulle capacità di ciascun genere e quindi nel mondo delle tecnologie. Una situazione che lo studio giudica critica se non affrontata con velocità e pertinenza. In più nello studio si legge che se non vengono affrontati e sconfitti i pregiudizi esistenti, i rapidi progressi economici raggiunti dal digitale amplificheranno il divario di genere con gli stereotipi di ad essi collegati. “Women in digital cliccando” riporta che ci sono quattro volte più uomini che donne in Europa nell’ICT, c’è una diminuzione nelle donne che frequentano l’istruzione superiore legata alle ICT in comparazione con il 2011. La quota di uomini che lavorano nel settore digitale è 3,1 volte maggiore rispetto alla quota di donne.
La perdita annuale di produttività per l’economia europea causata dalle donne che lasciano i propri posti di lavoro digitali è calcolata in circa 16,2 miliardi di euro. Sebbene le start-up di proprietà femminile abbiano maggiori probabilità di successo, diminuiscono la partecipazione, la leadership e gli investimenti nel settore digitale imprenditoriale alle esigenze dell’era digitale. La commissaria Mariya Gabriel ha annunciato azioni del prossimo biennio.