Un sondaggio condotto da IBM e ripreso dalla Commissione Europea in un prospetto su e-Skills: la dimensione internazionale e l’impatto della globalizzazionesul divario nelle competenze digitali indica che nei paesi dell’aera OCSE, le donne rappresentano oggigiorno meno del 20% del totale degli specialisti nel settore ICT. In Europa le donne rappresentano meno del 30% della forza-lavoro nel settore ICT, mentre negli Stati Uniti solo il 23% dei lavoratori nell’ambito STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) è costituito da donne. La situazione è ancor più pronunciata salendo in cima alla gerarchia organizzativa: un recente sondaggio indica che le donne detengono appena il 9% delle posizioni di comando nel settore informatico e rappresentano soltanto il 14% dei dirigenti superiori (includendo i dipartimenti non tecnici) nelle start-up della Silicon Valley.
L’8 Marzo 2016 il MIUR, con il sostegno della sede italiana della Commissione Europea, ha lanciato il progetto “Le studentesse vogliono contare! Il mese delle Stem” promuovendo iniziative e approfondimenti per combattere gli stereotipi di genere e le discriminazioni. La rete WISTER (Women for Intelligent and Smart TERritories) ha colto l’occasione per organizzare presso la sede della Commissione Europea a Roma un evento intitolato Yes WE STEM (Women Empowerment in STEM) i cui lavori hanno generato un eBook. I contributi dei vari capitoli dell’ebook vanno oltre gli interventi dell’evento e racchiudono ulteriori approfondimenti, elaborazioni e dati. E proprio le competenze, l’esperienza, la sensibilità, l’impegno e lo sforzo di ciascuna/o delle autrici e degli autori hanno permesso di costruire un libro che rappresenta un prodotto editoriale ricco e originale, curato da Luciana d’Ambrosio Marri, Flavia Marzano e Emma Pietrafesa.
L’ebook si puà scaricare qui. Il mio contributo è: La curiosità è femmina.
Secondo una ricerca condotta da NetConsulting cube per CA Technologies e Fondazione Sodalitas la disparità in ambiti STEM deriva dalla difficoltà di reperire risorse femminili con competenze in discipline tecnico-scientifiche, soprattutto a causa delle resistenze culturali interne all’organizzazione (45,8 per cento), della mancanza sul mercato di laureate in quel genere di materie (29,2 per cento) e dello scarso interesse da parte delle donne verso le professioni legate a tematiche di Information Technology (29,2 per cento). La social innovation che proponiamo è appunto quella di riuscire a sconfiggere questa differenza, in un mondo che cambia dobbiamo cambiare mentalità.
Francesco Vatalaro (Professore Sistemi Radiocomunicazione Università di Roma Tor Vergata) ricorda che la Microsoft ripete da tempo che nel 2020 il 50% dei posti di lavoro disponibili non potranno essere coperti per mancanza di persone qualificate. Il cloud in particolare è un settore in espansione e che cerca esperti.
“Puntare sulle professioni del domani è un dovere per l’università” dice Vatalaro che da un biennio organizza una serie di incontri su “A Lezione con le imprese” . L’ultimo di questo primo semestre 2016 dedicato “A lezione con le imprese. La pervasività degli e-skill nella pubblica amministrazione e nelle grandi imprese” ha indicato a tutti i presenti i dieci comandamenti utili a trovare lavoro oggi.