di PAOLO LUTTERI

Il profumo è fatto di molecole. Molecole piccole piccole che si sparpagliano nell’aria a grandi distanze.

La comunicazione viaggia sulle onde hertziane. Onde impalpabili (non posso neppure dire piccole) che si sparpagliano nell’aria a enormi distanze.

Così, per analogia, ci sono, nel nostro scenario quotidiano di vita, grandi comunicazioni sociali costituite da messaggi sottili (qualcuno li chiama segnali deboli). Sono tanti, tantissimi.

Dobbiamo badare al nostro cervello affinché non ne esca troppo frantumato. Un pò di schizofrenia comunque c’è.

Spesso noi cerchiamo strumenti di misura, percorsi standard, gerarchie di valori, consensi istituzionali, organizzazioni strutturate. Da una parte costruiamo binari e semafori, dall’altra vorremmo essere senza confini, e ci siamo.

Le frontiere in Europa non ci sono più, col resto del mondo sono bucherellate, i diritti d’autore viaggiano intorno al mondo, Google Earth ci porta sull’Himalaya o nelle finestre del vicino, non c’è limite al gossip e alle storie intime via chat. E se non ti basta la realtà c’è il reality o la virtualità.

Una cultura zapping, snack, senza comandamenti. Mosè rinviato sul Sinai. Ma anche i vitelli d’oro faticano a fare gli idoli.

E siamo ricchi di discriminazioni. Il digital divide, per esempio. I nativi digitali e i preistorici legati alla carta. Ma anche il costo dei carburanti, la penuria d’acqua, la disoccupazione, l’inquinamento, la corruzione. Più semplicemente alcuni confini, alcuni limiti, stanno nei costi, nell’inerzia imprenditoriale, nell’inerzia degli investimenti pubblici, nella scarsa banda larga a disposizione degli utenti.

Il nostro mondo sembra viaggiare a due velocità: per esempio quella del taxi da qui all’aeroporto, e quella dell’aereo da Milano a Roma. La velocità del taxi nel traffico è un confine che non abbiamo ancora superato.

I governanti ci dicono che il nostro futuro sarà un’armonia guidata dalla globalizzazione politica ed economica, una specie di demo-dittatura culturale planetaria. Ho dei dubbi, tanti. Penso che il valore della stessa democrazia classica stia per essere sostituito da relazioni interpersonali fitte e forti, quando gli individui mettono in comune i desideri.

Sarà questo il villaggio globale di McLuhan, o avremo ancora di meglio?

Torniamo al tumultuoso mondo della comunicazione. Io penso che troppo zapping faccia male, ma il multitasking fa bene. Se cresce la conoscenza e l’approfondimento, con tutti i mezzi, cresce anche la democrazia.

Due parole per la mia società, la Sipra: non stiamo fermi, accanto all’offerta classica e ricca di audience della Rai Tv generalista c’è l’opportunità per i pubblicitari di usare i programmi dei canali specializzati, dell’Internet, dei canali tematici sul sito web Rai, della radio e del cinema, tutti i media dell’audiovisivo. Dobbiamo averli nell’interesse dei nostri utenti.

Paolo Lutteri

Responsabile Marketing Internazionale Sipra

Articolo precedenteSistema Leaf ++, interfacce “naturali” per un nuovo linguaggio dell’interazione
Articolo successivoVillaggio globale e tendenze poco globali